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Senza titolo

La sua ricerca agli esordi è caratterizzata da accesi accenti metropolitani, da linee scheggiate attraversate da una figurazione ritmica e bidimensionale, gradualmente sostituita da un’astrazione a tratti minimale a tratti vagamente onirica, evidente anche nel lavoro site specific per il Madre, una tenda-sipario all’ingresso della grande sala-palcoscenico al piano terra, ridenominata Re_Pubblica Madre. È questo il primo sipario commissionato dal museo, in cui due grandi elementi circolari bianchi si stagliano su un fondo di velluto nero ad evocare due fasci di luce che illuminano due ipotetici attori, suggerendo un processo di identificazione con gli stessi visitatori al cospetto dell’opera. Ciò che è costante nella ricerca di Fiorito, pur nella sostanziale diversità delle scelte stilistiche, è un’efficacissima precisione compositiva che dona all’immagine una forza espressiva vivace quanto contenuta e un sensibilissimo senso del colore realizzato nel gioco inquieto del segno e dei vibranti contrasti cromatici e chiaroscurali. La sua è una ricerca sospesa tra caos e rigore, stasi e movimento, elementi concreti e visionari che si sfiorano e convergono in una geometria inesatta, in incontri inattesi. Sospeso tra surreale e reale, Fiorito mette in campo quasi un’operazione di scansione geometrico-onirica, tesa a rilevare l’eccezionale nel banale, il fantastico nel quotidiano, un viaggio mentale teso ad indicare percorsi iconici possibili che si spingono oltre le soglie della rappresentazione.

Donazione dell’artista. Collezione Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli.

2013

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